Uno.
15 luglio 2013 § 18 commenti
Giusto perché come spartiacque si è fatto sentire. molto.
la giornata che doveva spaccare in due un periodo è una giornata spaccata in due.
e non è andata come avevo disposto che andasse (e quando mai. basta iniziare la frase per prevedere l’esito.)
Colazione saltata, orari che sfuggono tra le dita, attrezzature insufficienti.il giorno in cui ci si immerge nel bosco. è logico.
Almeno il bento. ultima certezza a cui aggrapparsi.
poi il panino con il formaggio, e non sono il tipo che si pente delle stronzate che fa ma oggi i solidi e fidati meccanismi “schiva la verità” sono schizzati via senza controllo, il crollo troppo evidente di alcuni “ultimamente” e la vorrei smettere di terrorizzarmi mentre insisto ad aspettare che qualcuno mi accompagni in un dirupo per lasciarmi la mano e darmi una spinta giù verso una lunga e dolorosa agonia.
il bento, il bento.
il riso con i semi di papavero. (non riuscirò a sostenere anche la fine dei semi di papavero. eppure ciò non mi impedisce di spanderli abbondantemente sul piano cottura e sul cibo sovrastante.)
i peperoni mi piacciono così. (così come, la ricetta la metterò a parte da qualche parte. perché questo è un post molto coerente e le occhiaie mi intralciano la vista.)
necci (che non mi piacciono affatto. voglio solo prepararmi una giacca invernale foderata di necci. tanto per averli a portata di mano quando arriva quella stagione che sto aspettando dall’anno scorso. invece ancora niente.) e stavolta piangiamo definitivamente l’estinto pesto al pistacchio.
Questo meritava almeno qualche giorno di contemplazione. (ho ancora troppo timore reverenziale nel disegnare gli alberi. li rovino irrimediabilmente.)
fatto sta che se fosse tascabile quest’albero lo porterei in giro. mai uscire di casa senza un po’ di ispirazione.
greetings from.
la tana del bianconiglio.
l’acquedotto delle cento bocche.
fate vobis.
(la mia conoscenza del latino comprende anche lupusinfabula. poi si ferma.)Ora ho molto sonno.
bella gita però, ma dal dirupo è meglio dare solo una sbirciatina e poi scendere verso il mare con il sentiero 😉
ahhh c’ho un rapporto conflittuale col mare.
ma sotto c’era il lago.
che è un altro rapporto del cazzo però ci si può lavorare
XDDD
Hahaha meglio ancora il lago 🙂
Si si. Su tutto si lavora
“alcuni ultimamente”.
Eh già.
Comunque, io al dirupo non ti accompagno. Al massimo ti trascino su per la salita per tornare in vetta.
L’albero spaccato in due merita contemplazione e silenzio religioso.
all’andata e al ritorno, mi sono fermata lì (e voleva essere per sempre.)
la spaccatura era molto lunga e i rami. chissà se prima del fulmine avevano quella stessa forma.
Who knows. Gran bella domanda.
nell’ultima foto c’è una strana sagoma di luce, un orso con le mani giunte?
I necci sono sconosciuti al mio palato, devo provvedere.
un’apparizione! (la madonna dell’orso! esisterà pure quella?)
senza zucchero sono già dolci. perché la farina di castagne fa sgranare gli occhi e ondeggiare le papille.
esiste, esiste, anche se c’è chi sostiene il contrario
c’è sempre chi sostiene il contrario.
è la stessa persona, ne sono certa. il suo comportamento è la sua firma.
devo scoprire chi è.
Quante cose avete voi che noi privinciali non abbiamo. Tipo i resti romani, i semi di papavero, il pesto al pistacchio e alberi spaccati a metá.
La vita é ingiusta!
Sbavo, brava.
XD
il pesto di pistacchio è siculo e qua colcazzoche.
come pure i semi di papavero ma da carrefour sono fortunata (anche se odio carrefour molto.)
però in quanto a resti romani e alberi spaccati c’è poco da fà, hai ragione tu.
(pure se mia madre parla della Romagna e gli luccicano tutti gli occhi. perciò dovrò indagare.)
Qui non ci sono i Carrefour, purtroppo.
Sicilia, me la sogno.
E la Romagna, é bella.
Credi a tua mamma!
e ci credo proprio tanto.
voglio vedere, voglio riempirmi gli occhi di Romagna.
(e sappi che accadrà e non potrai evitare di farmi da guida tu stavolta u_u )
si trova davvero poco da carrefour. di discutibile qualità. o insomma di qualità classica e io impazzisco là dentro perché la gente mangia davvero quella roba.
frutta e verdura meglio il mercato o i contadini e qui intorno non è neanche impensabile.
Certo! Ti aspetto!
La prima foto degli alberi è una compagnia di ombromini che ha messo in scena Hair, e stanno cantando The age of acquarius.
La seconda sono gli spalti di uno stadio di ombromini, che stanno facendo la ola perché hanno segnato.
XDDDD
come contestualizzi tu gli ombromini. non c’è paragone. li fai diventare i miei vicini di casa. non mi stupirei di vederli sull’autobus.
[…] non è iniziato tutto all’improvviso, nel mezzo di un 15 luglio in mezzo al bosco. ed è iniziato anche male. ma non posso neanche immaginare quanto tempo ed […]