Momenti.

19 marzo 2013 § 25 commenti

Stamattina era diverso.ora l’intensità di certe emozioni è talmente forte da inviare impulsi battenti al cranio.

ho mal di testa. tutto qui.

ma accetterei tranquillamente un’emicrania devastante, considerato ciò per cui le mie parole stanno girando in tondo.

forse i momenti tranquilli sono quelli in cui fingo di stare tranquilla. e mi complimento per come mi riesce bene.

quei momenti sono i peggiori. in quei momenti sto sognando.

vorrei pizzicarmi le mani e graffiarmi le braccia, perché in quel momento sento solo il riflesso meccanico di ciò che proverei da sveglia.

automatismi emozionali. superficiali e volatili. sono una massa viscosa. sono un velo  sugli occhi, sono cavi collegati al cervello e non riesco a staccarli a volte, non riesco a svegliarmi, non riesco a riprendermi dal torpore.

perché è la volontà stessa del sogno. anzi. è la volontà stessa della mia finzione a bloccarmi i nervi e il volere.

è esattamente la sensazione che si proverebbe facendo il morto a galla in un mare limpido. un morto a galla passivamente intento ad abbandonarsi sul pelo dell’acqua. nessuna immersione, nessuna terra in vista.

il problema è riuscire a immergersi. e ritrovarsi a fare il morto sott’acqua. senza saperlo.

(poi basta imbattersi in uno fra gli stand. dove hanno un assortimento di prodotti Leone. minimo. ma per me smisurato. e trovarsi a fronteggiare la tentata fuga di lacrime dai bulbi oculari.)

(poi bastano delle parole. anche tra le più brevi. tra le più semplici. e ti ritrovi a fronteggiare il tentativo di separazione chimica del corpo. viso in fiamme e mal di testa. mani gelate al limite del tremore.)

la cannella e la violetta sono i miei gusti preferiti. binomio indissolubile.

poi c’è il tre, che è il tè verde.

poi c’è Mikuru e la mia infantile idiozia.

la mia pigrizia, il mio ritardo (mentale) che mi porta a insistere sulla tastiera nonostante dovrei già essere tumulata nelle coperte.

ci sono questi elementi ed io e queste parole che se non ero tanto testa di cazzo chissà dove sarebbero andate a finire.

(e le lacrime non versate dove finiscono?)

(e chiudo qui, prima che diventi alba.)

 

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§ 25 risposte a Momenti.

  • Wish aka Max ha detto:

    Non ho capito niente. Ma ho sentito l’intensità.

  • elinepal ha detto:

    I momenti sono momenti, c’è poco da capire.

  • apity ha detto:

    Io ti abbraccio e basta.

  • comearia ha detto:

    Le lacrime non versate dove finiscono. Non lo so, ma me lo chiedo spesso. Anche perché le senti, lì, a gonfiarti il retro pupilla [che lo so che non escono da lì, ma quando mi viene da piangere e non posso/voglio mi sembra sempre che mi stia per esplodere la pupilla].

    Cannella e violetta.
    Se non avessero lo zucchero, diomio, quante ne mangerei.
    Sono pessima. Perché potrei mangiarne una, due, e darmi pace, e invece no, ingoierei il pacchetto intero, non avessero lo zucchero.

    Quella sensazione di sospensione. Di essere squalo dentro l’acquario e la vita che è ciò che accade al di là di quel vetro chissà quanto spesso.
    E i suoni ovattati come le emozioni e i sentimenti.
    Mi terrorizza, quella sensazione.
    Mi ricordi che devo scrivere un post sui livelli di realtà. Perché potremmo riuscire a capire come uscire da quel dannato labirinto. Insieme.
    [lo so, dicendoti questo non ti spiego nulla, ma. Dovrei andare al lavoro. E invece son qui a tracannare caffè e a pensare se le spezie stiano meglio a destra o a sinistra, nella nuova cucina. Che poi, cucina. E’ più piccola della mia scrivania, e ha due fuochi da campeggio, in pratica. Ma siamo compagne di non-forno, ora. Quore.]

    Fuggo. Ti abbraccio. Un po’ stritolandoti.

    • (ne faccio sparire pacchetti interi. anche col pensiero rivolto allo zucchero. sta parentesi è meglio se la chiudo subito.)

      le lacrime me le sento salire dalla gola, dallo sterno. (sono terrorizzata che riescano a raggiungere le pupille. è disastroso, se arrivano fino agli occhi potrebbero essere visibili. e lì c’era una folla incredibile. e io rimango immobile davanti all’angolo con le caramelle e poco ci manca che. attimi di terrore.)

      Insieme. (cazzo quanto suona bene letto così. non pensavo potessi piacermi tanto questa parola.)

      (senza vedere nulla direi a sinistra. ma sono di parte. che affermazione fraintendibile.)
      (compagne di non-forno ♥ ♥ ♥)

      stritolandomi. mica puoi smettere.

  • pani ha detto:

    hai trovato uno spacciatore di pastiglie?
    In certi momenti non bisogna pensare troppo. a volte è perfino meglio lasciarsi andare. Fare il morto, ecco. Galleggiare sul sale

    • è così è così. (dicono che sul mar Morto galleggi sul sale. almeno, io lo vedo proprio così. quale migliore corrispondenza? ci devo andare. pure se non mi piace fare il bagno.)
      forse l’ho trovato lo spacciatore. è raggiungibile a piedi se non voglio proprio comprare un altro biglietto ma. *____________* posso raggiungerlooo

  • Luci ha detto:

    Tachipirina?! Anch’io – come Max – non ho capito granchè, ma mi è venuta voglia di passare lì, a rimboccarti le coperte… un abbraccio

  • Michele ha detto:

    le pasticche leone alla cannella!!!
    le adoro, mannaggia non le trovo mai a novi…
    sai a volte penso che il mal di testa sia un messaggio del corpo, che mi urla violentemente che devo cambiare, far qualcosa di nuovo e inaspettato (poi prendo un moment e passa, magari)

    il dilemma delle lacrime non versate è un classico della filosofia micheliana, temo che siano stipate in una scatola rosa accanto a quella dei piaceri non vissuti, sotto i baci non dati (la scatola più grossa e orribile ad aprirsi)

    • (proprio concordo sul mal di testa)
      con le lacrime proprio non ne vengo a capo.
      una scatola rosa. interessante sistemazione (certo se si nascondessero in una scatola rosa non le andrei a cercare)
      le pastiglie leone sono il mio moment. anche aspirina integratore vitaminico tutto. mai solo caramelle *_*. che buooneeee

      • Michele ha detto:

        Eh già. Troppo buone. Verrei a rubartele ora quelle cannellate 🙂
        Chissà perché mi è venuta scatola rosa (qui Freud andrebbe a nozze) forse perché le caramelle fanno pensare a colori così.

      • le caramelle depistano in modo eccelso.
        (sono pronta a combattere per le pastiglie! :))

      • Michele ha detto:

        Hahaha già. La caramella logora chi non ce l’ha….
        Mmmm posso tentarti con qualche scarpa con tacco così mentre sei distratta rubo le leone

      • (hai toccato un punto che potrebbe essere davvero dolente. per te che sei un lavoratore sul campo 🙂 io ho dei grossi problemi con le scarpe col tacco. diciamo che scivolo pure se indosso i sandali e non le mie scarpe scelte e collaudate di sempre. però il tacco. non ci so proprio stare e non mi ci sono nemmeno mai avvicinata troppo. ché ci vuole tempo per prenderci confidenza imparare a camminare e bla. le guardo con un certo. timore.)

      • Michele ha detto:

        🙂 curioso. Beh non ho esperienza diretta con i tacchi (mai provati) ma ti consiglierei di provare.
        (Anzi come dicevano in non ci resta che piangere. Provare provare provare provare provare)

      • XDDDDD
        ecco con il metodo “parole sospirate” forse ce la potrei fare.

      • Michele ha detto:

        Hahaha già. Splendide le parole sospirate. (E i sospiri parolati)

  • […] subito dopo averle scritto, ho guardato il suo blog e ho trovato questo post, dove ad un certo punto lei […]

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